ADDIO A GIORGIO BOCCA: PARTIGIANO, SCRITTORE, GRANDE GIORNALISTA.


 

     Ieri, all’età di 91 anni, è morto nella sua casa milanese, Giorgio Bocca.

     Ebbi il sincero piacere ed onore di conoscerlo di persona circa 40 anni fa quando entrambi eravamo ospiti di un campeggio ad Antey, in Val d’Aosta.    

     Lui era già un famoso ed affermato giornalista e, quando lo incontravo all’interno della struttura o passavo vicino alla sua roulotte, mi fermavo a salutarlo o a chiacchierare a lungo con lui.

     Era per me molto interessante ascoltare gli episodi della sua vita da partigiano mentre la sua voce, a tratti, cambiava di tono, quasi si rompeva, al ricordo dei suoi compagni morti in montagna per ridarci la libertà.

     Era fiero di essere stato un partigiano e tra i fondatori delle formazioni partigiane di Giustizia e Libertà, ma con la lealtà che lo ha sempre contraddistinto, non mi aveva nascosto che a 20 anni era stato fascista come, allora, lo erano tutti, non solo nella sua famiglia.

     Scrisse molto per tanti giornali, dalla Gazzetta del Popolo di Torino, all’Europeo, al Giorno e a la Repubblica della quale era stato tra i fondatori e con la quale, come con L’Espresso, ha continuato a collaborare sino alla sua morte.

     Oltre ad essere un maestro di giornalismo, Giorgio Bocca fu anche un grande scrittore affrontando i temi dell’attualità politica e dell’analisi socio-economica, della storia e dell’approfondimento della stessa senza mai tralasciare la sua esperienza partigiana.

      Nella sua lunga carriera di giornalista di inchiesta e di scrittore scomodo   tanti furono i riconoscimenti attribuitigli.

     Avendolo almeno un po’ conosciuto, tra tutti, credo che quello più gradito sia stato, nel 2008, il premio Ilaria Alpi.

     Fu in quell’occasione che pronunciò quello che viene considerato il testamento ideale e professionale consegnato ai suoi colleghi: “””Tutti quelli che fanno giornalismo lo fanno sperando di dire la verità: anche se è difficile, li esorto e li incoraggio a continuare su questa strada”””.

     A questa esortazione ha aggiunto un’ulteriore postilla dando al suo ultimo libro che uscirà, con i tipi della Feltrinelli, tra pochi giorni, l’11 gennaio, il titolo “””GRAZIE NO. 7 idee che non dobbiamo più accettare”””.

     Lo leggeremo con molta attenzione sicuri di trovarvi la sua coerenza ed onestà intellettuale spesso molto scomoda per i mestieranti e gli intrallazzatori della politica.

ADDIO, GIORGIO BOCCA, MAESTRO DI GIORNALISMO, GRANDE SCRITTORE E PATRIOTA PARTIGIANO!

 

Informazioni su cordialdo

Nato in provincia di Reggio Calabria dove si è diplomato. Emigrato a Novara a 18 anni dove ha abitato e lavorato per 50 anni. Attualmente, pensionato, vive in provincia di Bergamo. Ama l'alta montagna, soprattutto l'Alta Val Venosta, in provincia di Bolzano dove trascorre le sue vacanze estive ; quest'anno per il 27° anno. Amo gli animali, soprattutto i cani come il mio Spillo che vive con me da 14 anni, raccolto a 6 mesi sull'orlo di una strada provinciale lombarda buttato in un sacchetto come un rifiuto da un'auto in movimento! Sino alla scorsa estate siamo andati insieme in alta montagna oltre i 3.000 m. di quota. Spero di tornarci ancora! Sono in WhatsApp. Appartieni alla cerchia dei miei amici? Chiamami.
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9 risposte a ADDIO A GIORGIO BOCCA: PARTIGIANO, SCRITTORE, GRANDE GIORNALISTA.

  1. Rebecca o semplicemente Pif ha detto:

    Buon giorno Osvaldo, prendo l’occasione di lasciarti i miei saluti, e vorrei sapere quanti anni ha il tuo Spillo?… Si i botti sono una rotura di scatola, non soltanto per i cani e gatti, ma anche per gli uccellini che vivano nelle città.. Ci sono tante guerre nel mondo e le botti sono da per tutto, sarebbe l’ora che l’uomo si prende un pò di responsabilità verso i suoi fratelli gli animali.. sperò che non ti dispiace di averti lasciato questo messaggio qui.. ti abbraccio con sincera amicizia Rebecca

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    • cordialdo ha detto:

      Ciao, Rebecca. Nessun problema. Se ti vuoi, puoi anche raggiungermi per email. Credo di averti mandato gli indirizzi così è più facile che legga subito ciò che mi scrivi. Comunque, fai come vuoi tu.
      Spillo ha 8 anni, età presunta, perchè come saprai è un trovatello scaraventato fuori da un’auto in movimento quando aveva solo 6 mesi. Il gradi di civiltà di un popolo, secondo me, si misura da come rispetta e tratta gli animali! L’Italia, da questo punto di vista, è ancora alla preistoria.
      L’augurio di una buona giornata. Un abbraccio.

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  2. giusarn ha detto:

    una persona seria, un giornalista onesto, un antifascista mai venduto al potere. Ricordo ancora l’intervista che fece al generale Della Chiesa pochi giorni prima di morire. Mi è rimasta nella mente come scoplita sulla pietra. Non mi dimenticherò di lui.

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  3. Un Grande!!!!!!

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  4. popof1955 ha detto:

    Di Giorgio Bocca ho più un ricordo di opinionista che di giornalista, almeno di questi ultimi trentanni. Il suo pensiero a volte ruvido, a volte non condivisibile, a volte affascinante quando ai apriva a visioni oblique, ma testardamente sincero, tanto da fermarsi a pensare per ricercarne le ragioni.

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    • cordialdo ha detto:

      E’ stato, comunque, una persona perbene, una persona onesta che ha abbandonato la calda e sicura cuccia berlusconiana con “I orirìtagonisti” su Canale 5 negli anni ’80 e lasciare la Mondadori per Feltrinelli e pubblicare nel 2002 “Il piccolo Cesare” dedicato a Berlusconi ed al suo modo di essere.
      Ho sempre letto i suoi articoli sia su Repubblica e sia sull’Espresso condividendo gran parte delle sue idee e delle sue prese di posizione. Sono orgoglioso di avergli stretto la mano.
      Certo Giorgio Bocca era un vero giornalista non aveva nulla a che vedere con lo “stile” Minzolini,Sallusti,Ferrara, Feltri, Belpiegtro, Fede, per non parlare di Pansa che calpesta la Resistenza. Spero che non siano questi gli opinionisti che hai usato come pietra di paragone.

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      • popof1955 ha detto:

        Sai e che il giornalista io lo vedo più come cronista della storia, alla Terzani, Alpi, Mo, Gabanelli, ad esempio, che però in gergo si chiamano inviati speciali. Per quanto riguarda gli opinionisti, quelli che ho in mente sono semmai Biagi, Folli, De Bortoli, Montanelli, anche se il confine con l’editorialista è labile.

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        • cordialdo ha detto:

          Dalla tua lista degli opinionisti depennerei De Bortoli. Il mellifluo servitore del padrone di turno anche lui. E non dimenticare che alla vicepresidenza dell’editrice del suo giornale siede la figlia di Silvio Berlusconi che è peggio del padre! E De Bortoli “tiene famiglia”!
          Gli amici veri di Giorgio Bocca furono sicuramente Biagi e Montanelli.
          Io farei una distinzione anche tra giornalisti e cronisti oltre che inviati speciali. Alpi era una inviata speciale ma era anche una grande giornalista. Per questo è stata uccisa perchè aveva scoperchiato una cloaca maleodorante in cui erano coinvolti i potenti di allora. Ti sei chiesto perchè mai ancora oggi non si riesce a trovare i suoi assassini? Hai letto gli atti della commissione parlamentare? Meglio stendere un velo!

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  5. Rebecca o semplicemente Pif ha detto:

    Buongiorno Osvaldo, non conoscevo Giorgio Bocca, comunque e sempre una cosa triste se qualcuno lascia questo mondo… ma io non credo nella morte
    Pietro Ubaldi diceva una volta: ” La morte viene chiamata tristemente morte, non è altro che la nascita a nuova vita, che viene vissuta con un altro corpo di energie più sottili ed in un più consapevole stato di coscienza. La gioia riempie la nostra anima perché si acquisisce la consapevolezza, l’uomo non morirà, perché la vita e una, quella dello Spirito che è immortale”
    E poi noi portiamo loro nei nostri cuori, e cosi viavno nei nostri pensieri.. ti abbraccio serena serata Rebecca

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