L’Italia ha proprio bisogno di essere rivoltata come un calzino da lavare e disinfettare se tutte le “CASTE ASSOCIATE” hanno cercato di accreditare nell’opinione pubblica che Alessandro Sallusti, condannato a 14 mesi di carcere in Cassazione per DIFFAMAZIONE, come vittima di una legge, da loro definita aberrante, che punisce un “reato di opinione”.
Al primo alito di vento, persino il presidente della Repubblica, con una sua dichiarazione, prima, scrive Travaglio, avvertiva i giudici che stavano per decidere che li teneva d’occhio e, poi, non si sa a quale titolo, che si riservava di acquisire tutti gli elementi di valutazione come se tra i suoi poteri esistesse anche quello di sorvegliare i giudici nell’esercizio delle loro funzioni.
Persino Marco Travaglio, che di solito non si fa impigliare in certe trappole, in un primo momento aveva invocato di salvare “il soldato Sallusti”. Ma Sallusti era veramente un soldato prigioniero dei giudici?
A Travaglio è bastato averlo visto ed ascoltato a “Porta a Porta”, senza plastici dimostrativi, per cambiare opinione e raddrizzare la barra del timone dopo aver capito che l’obiettivo dei belantes non era la legge sulla stampa. L’obiettivo, ancora una volta, per politici, giornalisti e commentatori allarmati, era la Magistratura che quella legge ha applicato.
Quando “la Repubblica” scrive di “accanimento giudiziario” e di “mostruosità giuridica”, ad esempio dimentica di scrivere che quella legge fu approvata ed è tenuta in vita dal Parlamento ed i magistrati l’hanno esclusivamente e correttamente applicata. O qualcuno tra loro, ancora una volta, vorrebbe che i magistrati violassero la legge?
E quando il Corriere della sera, con Battista si meraviglia della disparità di giudizio tra il primo grado, in cui Sallusti era stato condannato a 5 mila euro di multa ed a 30mila euro di risarcimento, e l’appello in cui Sallusti è stato condannato a 14 mesi di galera, dimentica che in Italia ci sono tre gradi di giudizio che servono proprio a garanzia dei cittadini. Cosa servirebbero, altrimenti, tre gradi di giudizio se tutti e tre i gradi emettessero sempre sentenze fotocopia?
Nel caso specifico, la Corte d’appello ha sentenziato in modo diverso dal Tribunale e la Cassazione ha confermato la sentenza della Corte d’appello. Dove sta la meraviglia?
Battista, poi, perora la causa di Sallusti affermando che l’articolo non era stato nemmeno lo stesso Sallusti a scriverlo, come se ciò fosse un’esimente, come se non sapesse Battista che quell’articolo era anonimo, firmato con un nome di fantasia pretenzioso e che, comunque, la responsabilità giuridica, penale e civile, di ciò che un giornale pubblica è sempre del direttore detto, appunto, “Direttore responsabile”.
Ma la questione sostanziale, di cui nessuno dei difensori di Sallusti ha parlato è che in quell’articolo, che io ho letto integralmente, non erano espresse opinioni, come si blatera.
Quell’articolo che non avrebbe potuto nemmeno essere pubblicato perchè, oggi sappiamo che era stato scritto da un personaggio già radiato dall’albo dei giornalisti perchè scoperto come informatore dei servizi segreti, era una affastallata collezione di diffamazioni.
In quell’articolo, dal titolo “Il giudice ordina l’aborto: la legge più forte della vita”, c’era già la diffamazione. Ma nello stesso “articolo” “Dreyfus” scriveva che il giudice Giuseppe Cocilovo, aveva OBBLIGATO una ragazzina di 13 anni ad abortire e concludeva: “””ci fosse la pena di morte. e se mai fosse applicabile in una circostanza, questo sarebbe il caso. Per i genitori, il ginecologo e il giudice”.
L’inghippo è che in questa frase non c’è solo espressa una opinione (la valenza della pena di morte) ma una conclamata diffamazione (la falsità dell’ordine dato dal giudice per fare eseguire coattivamente l’aborto sulla ragazzina!).
Quindi cari i miei difensori d’ufficio dei miei stivali, compresi i dirigenti dell’ordine dei giornalisti, il reato di opinione c’entra come i cavoli a merenda. C’entra, invece, certo giornalismo truffaldino che dà notizie non rispondenti alla verità per perseguire propri o altrui disegni.
E smettetela con i vostri falsi commenti ed informazioni taroccate ed anche con i vostri piagnistei sul povero giornalista al quale si vorrebbe togliere la libertà di esprimersi.
Personalmente, questa è un’opinione, ritengo che Sallusti, quando parla o scrive prevalentemente sia odioso e che, comunque, sul caso, i suoi 14 mesi di galera se li merita tutti anche se, forse, telefonando a qualche amico potente potrebbe riuscire a non farne nemmeno un giorno.
Ma, a proposito, come mai il coraggioso “Dreyfus”, alias “Betulla”, alias Farina ha pubblicamente confessato che quell’articolo lo aveva scritto lui SOLO DOPO che la Cassazione aveva pronunciato la sentenza che confermava, in via definitiva, quella della Corte d’appello?
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Buon inizio di settimana…..e buon ottobre !
Un abbraccio.
Luciana
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Ognuno è libero di avere una sua opinione…..personalmente ritengo che visto che sui giornali, purtroppo, abitualmente di cazzate ne scrivono a iosa….visto che chi uccide una persona dopo 6 mesei te li ritrovi in circolazione….e altre cose simili, questa sentanza mi sembra più una presa di posizione e una “porcata”.
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Silvia io sono abituato a rispettare tutte le opinioni anche quando non lo condivido. Ma il tuo commento mi dice che tu non hai letto il mio post perchè la tua opinione non si riferisce al mio post ma a tutt’altro. Vedi i bambini in prima eleòemtare imparano che non è possibile “mettere insieme” mele e pere. Tu hai cercato dei farlo!
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io ho detto solo che nella situazione attuale della giustizia odierna è una sentenza ridicola…..se questo e mischiare le mele con le pere va bene, possono essere anche buone, a me piace la macedonia!
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De gustibus non est disputandum!
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infatti 😉
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Silvia, non è la sentenza cxhe è una porcata. E’ LA LEGGE!
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Buona sera mio caro Osvaldo, sperò che avevi un sereno weekend… ti abbraccio con amore Pif
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Travaglio a questo giro è stato una ridicola banderuola: un giornalista che fa del documentarsi oltre ogni limite, va a fare la cretinata da pivellino di non controllare l’effettiva sussitenza del processo ideologico denunciato dai sallustiani? La mia impressione è che il portavoce di Grillo abbia tentato di cavalcare un malcontento qualsiasi, rendendosi conto troppo tardi che solo un idiota poteva concordare con lui. Concordo poi con il denunciare una difesa corporativa di Sallusti (la mia opinione sul caso l’ho scritta, la puoi trovare sul mio blog che ben conosci). I resti mortali del sindacato dei giornalisti a cui sono iscritto si sono permessi di dire che noi dell’informazione “siamo tutti Sallusti”. La mia risposta è semplice: parlino per loro, perché io Sallusti proprio non lo sono e lavoro in un modo ben differente. Essere un giornalista è una cosa differente. Che cazzo
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Condivido tutto ciò che hai scritto e non credo nel mio post di averle risparmiate nemmeno a Travaglio del quale sono amico ma non sempre condivido ciò che scrive e lui lo sa.
Verro a trovarti. Io non sono un giornalista. Sono un vecchio professore di 77 anni ma ho ancora la lucidità per non ingoiare certe cose da parte di nessuno, dal Colle in giù e me ne sbatto anche di Grillo se dice cose che non condivido. Sono libero di dire a tutti ciò che penso e non ho mai avuto una tessera di partito in tasca. Sai sono nato durante il fascismo ed ho avuto modo di comprendere anche se ero un ragazzino il valore della libertà.
Ciao.
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