Ieri mattina, si è aperto davanti alla Corte di assise di Palermo, presieduta da Alfredo Montalto, giudice a latere Stefani Brambille, il processo per la trattativa Stato-mafia.
L’accusa sarà rappresentata in aula dal Procuratore Francesco Messineo, dall’aggiunto Vittorio Telese e dai sostituti Tartaglia, Di Matteo e Del Bene.
Dopo la costituzione delle parti civili, tra cui il Comune e la provincia di Firenze insieme alla regione Toscana, ed altre dieci parti civili già ammesse, come Salvatore Borsellino
e che potrebbero richiederlo ancora nei prossimi giorni, il processo è stato rinviato a venerdì prossimo.
Si sono presentati nell’aula, tra gli imputati, l’ex ministro Nicola Mancino
ed, oltre a lui, l’ex comandante del Ros Antonio Subranni e Massimo Ciancimino mentre i boss Totò Riina, Leoluca Bagarella e Nino Cinà, l’ex pentito Giovanni Brusca erano collegati in videoconferenza con l’aula bunker.
Altri imputati nello stesso processo l’ex generale del Ros Mario Mori, l’ex colonnello Giuseppe De Donno e l’ex senatore del Pdl Marcello Dell’Utri.
Mancino che dovrebbe rispondere solo di falsa testimonianza e che chiede a gran voce lo stralcio della sua posizione per non essere processato insieme ai mafiosi, “””Non posso stare nello stesso processo in cui c’è la mafia”””, ma il Pm ha già anticipato, prendendo la parola in aula, la contestazione di una nuova aggravante.
L’ex ministro Calogero Mannino ha chiesto ed ottenuto di essere processato col rito abbreviato mentre la posizione di Bernardo Provenzano, date le sue accertate condizioni fisiche e psichiche è stata, invece, stralciata.
La Procura ha citato 178 testimoni tra i quali il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ed il presidente del Senato Piero Grasso.
La citazione come testimone di Giorgio Napolitano su richiesta delle parti civili Salvatore Borsellino e Sonia Alfano, ha trovato una prima risposta nella decisione del Presidente della Corte il quale ha precisato che essa è “legittima” ma che l’eventuale audizione non potrà riguardare le conversazioni con Nicola Mancino, intercettate e già distrutte.
Sicuramente, come ha previsto Marco Travaglio che, nel suo nuovo show in tournee quest’estate, parlerà dell’esistenza di “documenti inediti”, ci potranno essere delle grosse sorprese in merito a quella che, secondo lui, non fu una “presunta” trattativa ma una vera e vergognosa trattativa.
Personalmente continuo a chiedermi, con angoscia, se in Italia ci sarà mai una vera e compiuta democrazia sostanziale e non soltanto la sua rappresentazione clownesca a chiacchiere e tarallucci e vino!!!
…E’ un caso che in questo processo iniziato ieri, nel momento in cui si dovevano sentire i testimoni, tra i quali gli attuali presidenti (???) Grasso e Napolitano, l’udienza è stata aggiornata????…
Avremo mai la verità sulla collusione Stato-Mafia, di cui le predette cariche (???) dello stato, ne sono persone più che informate dei fatti???…
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Sicuramente non è stato un caso ed altrettanto sicuramente non si conoscerà la verità su tali fatti come è già avvenuto per tutte le stragi di Stato. Questa è, purtroppo, l’Italia e questi sono gli Italiani!
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