LA DEMOCRAZIA DIFESA DAI CARRI ARMATI!

  

     Mohamed Morsi, dalle ore 19 del 3 luglio 2013, non è più presidente dell’Egitto.

   Il ministro della difesa, Abdel Fattah el Sissi ha annunciato: la sospensione temporanea della Costituzione, i poteri presidenziali al presidente della Corte Costituzionale, un nuovo governo formato da tecnici (speriamo che non siano come quelli scelti dal governo Monti- Napolitano!).

       Quando è necessario, quando chi ha ricevuto un mandato popolare lo tradisce e diventa non solo strumento ed agente di una cricca di corrotti come quella che viene definita “fratelli musulmani” con l’obiettivo di modificare a proprio vantaggio la Costituzione nata, a furor di popolo dopo la sanguinosa cacciata dello “””zio putativo””” di Ruby, anche i carri armati possono essere strumento lecito ed utile per ristabilire il diritto del Popolo e difendere la democrazia sotto schiaffo.

        Ciò vale per l’Egitto di Mohammed Morsi ma vale anche per tutti gli altri Paesi del mondo civile quando si tradisca la Costituzione sulla quale si giura al momento di assumere la presidenza di una Repubblica, specialmente se parlamentare, ma poi, lentamente, approfittando della stravagante situazione politica e di quella  economica disastrosa, di fatto, si espropri e si esautori il Parlamento, il suo ruolo, le sue funzioni, i suoi poteri e si accentrino nelle proprie mani tutti i poteri, compreso quello dell’esecutivo, comandato a bacchetta, e si abbia l’ardire di trasformare un organo eminentemente consultivo-esecutivo in un “POTERE” dello Stato che dia ordini addirittura al Parlamento, la democrazia e la legalità costituzionale, che già fosse vacillante da tempo, di fatto, crollerebbero e solo i carri armati potrebbero essere in grado di ristabilirne la loro legittima valenza di fronte ad un vero golpe bianco, un golpe presidenziale intollerabile a danno di un Popolo, sia pure imbelle, che abbia già subito la dittatura.

      Tale vagheggiata ipotesi potrebbe essere paragonata a quanto è successo, arbitrariamente, quando il Parlamento italiano, Potere legislativo, a maggioranza, aveva approvato una mozione con la quale, in virtù della Legge di riforma 244/2012, proibiva al Governo, potere esecutivo, l’acquisto dei 90 caccia F-35 senza la preventiva autorizzazione delle Camere ed il Quirinale convocava il Consiglio supremo di difesa, l’organismo guidato dal presidente della Repubblica, e Giorgio Napolitano intimava al potere legislativo della Repubblica che sugli F-35 decideva il governo, il suo ventriloquo governo, senza possibilità alcuna che il Parlamento possa esercitare alcun veto.

     E’ del tutto evidente che la presa di posizione arbitraria del Consiglio di difesa apre non una ma una serie di gravissimi conflitti istituzionali il primo dei quali, il più clamoroso, riguarda proprio lo stesso presidente della Repubblica il quale, nel 2012, firmò e promulgò la legge di riforma della Difesa che, all’art.4, trasferiva i poteri per l’acquisto di armi dal Governo al Parlamento. Da presidente della Repubblica, quindi, ha pubblicato sulla G.U. una legge che porta la sua firma e da presidente del Coinsiglio di difesa, entrando in conflitto con se stesso, la disconosce e senza averne alcun titolo, ordina al Parlamento di tacere.

     Ma la pretesa del Consiglio di difesa che crede di poter dare ordini al Parlamento, apre immancabilmente in conflitto tra potere esecutivo del Governo e potere legislativo del Parlamento addirittura su una materia sulla quale esiste già una spaccatura all’interno dello stesso Governo ed all’interno di uno dei partiti di maggioranza, il Pd, chiamato sempre a cuccia, purtroppo, per troppe volte dal Colle.

     E non è certamente casuale o ininfluente che sia proprio il capogruppo del Pd in Commissione difesa, Giampiero Scanu, a reagire con estrema durezza:”””LA LEGGE DI RIFORMA DELLO STRUMENTO MILITARE CONTROFIRMATA DAL PRESIDENTE NAPOLITANO ATTRIBUISCE AL PARLAMENTO LA COMPETENZA PRIMARIA IN MATERIA DI ACQUISIZIONE E RIORDINE DEI SISTEMI D’ARMA, MENTRE LA MOZIONE RECENTEMENTE APPROVATA DALLA CAMERA RIBADISCE LA TITOLARITA’ DEL PARLAMENTO E IL PARLAMENTO VA AVANTI. IL GOVERNO NON DEVE COMPRARE NEMMENO UN BULLONE DEGLI F-35 “””.

     Al di là di ogni altra considerazione sulle competenze e sulle attribuzioni, è mai possibile che il presidente della Repubblica non riesca a comprendere che con la stringente difficoltà economico-finanziaria in cui versa l’Italia, il nostro Paese non può mettere tra le proprie priorità l’acquisto di 90 F-35, le bare volanti alle quali la stragrande maggioranza degli altri Stati ha già rinunciato, spendendo decine di miliardi per dei catorci che MAI NESSUN PILOTA ITALIANO HA PROVATO E PER I QUALI LA LOCKHED, la famosa Lockhed che chi ha buona memoria e molti capelli grigi ricorda come ha coinvolto in uno scandalo nazionale italiano politici di alto ed altissimo rango processati per tangenti, la Lockhed, dicevo, SI RIFIUTA DI FORNIRE I CODICI DI PROGRAMMAZIONE DEL SISTEMA INFORMATICO RITENENDOLI SEGRETO INDUSTRIALE?

     Mai vista o sentita, se non in Italia una enormità del genere, con buona pace di chi, non si comprende perchè, ritiene che l’Italia debba acquistare gli F-35!                                                         

                                                             

       ECCEZIONALE VIGNETTA RIASSUNTIVA DI GIANNELLI: NAPOLITANO BOMBARDA, PILOTANDO UN F-35, LA CAMERA DEI DEPUTATI:

MEGLIO DEL PIU’ LUCIDO ARTICOLO DI FONDO DI QUALSIASI QUOTIDIANO ITALIANO O STRANIERO!!! GRANDE!!!