Sempre più spesso, con insistenza, molti Costituzionalisti, giuristi, studiosi e semplici cittadini attenti che, oltre ai giornali, leggono la Costituzione, quella che i “saggi” del Palazzo vogliono stracciare, sussurrano a voce sempre più alta che, alla luce dei fatti che si sono verificati e si stanno verificando e che hanno caratterizzato e caratterizzano certi comportamenti, certi interventi e certe esternazioni che hanno condizionato e continuano a farlo, illecitamente ed impropriamente, al di là delle sue attribuzioni, i partiti, il Parlamento, il Governo, la Magistratura e persino la Corte Costituzionale, l’inquilino del Colle andrebbe processato per ATTENTATO ALLA COSTITUZIONE.
Per farlo, sarebbe sufficiente ricordare, come elenca in altro contesto Marco Travaglio sul Fatto, la “diatriba con i giudici di Palermo in relazione alle sue telefonate intercorse con l’inquisito Mancino e la sentenza emessa dalla Consulta che, per potergli dare ragione si inventò che i Giudici di Palermo dovevano distruggere le bobine senza farle ascoltare, come era loro diritto, ai difensori nel processo sulla trattativa Stato-Mafia in base all’art. 371 del C.p.p. che riguarda solo ed esclusivamente le intercettazioni che violino il segreto professionale fra medico e paziente, avvocato e cliente, confessore e penitente” e non riguarda, quindi, per nulla il Presidente della Repubblica che non gode di alcun segreto professionale.
Basterebbe ricordare anche come nacque, attraverso quali marchingegni e contorsionismi, il governo Monti, un governo che non ha mai rappresentato il Popolo ma solo la scelta, in odore di illegittimità, del Colle ed anche le interferenze intervenute nel corso della successiva campagna elettorale alla quale la Presidenza della Repubblica partecipava attivamente quasi con quotidiane dichiarazioni orientative in cui era esplicita la volontà di arrivare, dopo le elezioni, alla formazione di un governo di “larghe intese” che il Pd andava ripetendo in tutte le sedi ed in tutte le salse che non sarebbe stata mai una propria decisione e come ciò abbia “scippato” a Bersani la possibilità,l’unica contemplata dalla Costituzione vigente, di presentarsi davanti alle Camere ed esporre il suo programma lasciando che fosse il Parlamento, l’unico deputato a farlo, a concedergli o negargli la fiducia e come, invece, senza che Bersani abbia mai rinunciato all’incarico ricevuto, sia nato il governo Letta, anch’esso marcatamente a rappresentare non la volontà degli elettori ma solo quella del Colle e di Berlusconi che, insieme, lo orientano e lo condizionano.
Sarebbe sufficiente osservare come il Presidente della Repubblica, prima e dopo la condanna, sia stato assillato da un unico problema, quello di trovare una soluzione indolore che, in barba alla sentenza della Cassazione, sovvertendola come è già successo per altri condannati, ottenesse per Berlusconi l’IMPUNITA’ che la legge non gli aveva concesso, contrabbandandola con l’invocata urgenza di “unità nazionale” entrando a gamba tesa nel dibattito sulla decadenza del pregiudicato condannato con il suo monito sui “Pilastri della convivenza nazionale da tenere fermi e consolidare” dettando la linea al Pd ed ai membri della Giunta del Senato con l’obiettivo dei berluscones di prendere o perdere altro tempo ed intanto mantenere in stato catatonico il governo Letta in attesa di altri eventi mentre, nel frattempo, in tre giorni, i guastatori possano manomettere l’art.138 e stracciare la Costituzione.
Oggi alle riflessioni dei cittadini comuni come me, non come quelli che hanno da vent’anni la coscienza in letargo e non si accorgono di quanto è già successo e sta succedendo, oggi dicevo, si è aggiunta, e non è la prima volta, la voce limpida di Barbara Spinelli
che ha rilasciato l’intervista alla sempre attenta e scrupolosa ottima Silvia Truzzi, che l’ha pubblicata sul Fatto Quotidiano di oggi, a pag. 3, e che per la sua chiarezza, acutezza e completezza ritengo utile riportare integralmente perchè sia letta e conosciuta da chi non legge il Fatto perchè forse teme di essere perseguitato come sta succedendo al giudice Antonio Esposito, che ha osato condannare l’intoccabile, da parte del Csm.
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“””L’INTERVISTA – BARBARA SPINELLI – “L’OBIETTIVO DI B. “PRESCRIZIONE POLITICA”.
Tra urla, appelli e minacce che accompagnano in questi giorni il dibattito sulla decadenza del senatore Silvio Berlusconi, pare che nessuno si sia posto una semplice, ma capitale , domanda: quanto costerebbe al Paese sacrificare un principio fondamentale come l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge? Lo abbiamo chiesto a Barbara Spinelli, scrittrice ed editorialista di Repubblica.
Perchè sembra una bestemmia dire che una persona condannata definitivamente per frode fiscale – reato a danno dello Stato – non può rappresentare i cittadini in Parlamento?
-Perchè è difficile dire quel che pure è ovvio: questo nostro Stato si definisce a parole democratico, ma ha perduto la coscienza di essere una democrazia costituzionale, cioè dotata di una legge fondamentale che garantisce principi come la separazione dei poteri e, appunto, l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge.
Si procede con sospetta premura alla modifica dell’articolo cardine della Costituzione, il 138, che disciplina la revisione della carta con procedure di garanzia. Tutto questo per volontà di un governo “contro natura”, nato da un’infedeltà elettorale, insieme a un Parlamento eletto con una legge fortemente sospetta di incostituzionalità. C’è più di qualcosa che non quadra.
-Cambiare la Costituzione con procedure accelerate che stravolgono l’art.138 – una valvola di sicurezza pensata dai Padri costituenti proprio per evitare manomissioni -E’ UN COLPO DI MANO. Si parla di deroga, ma la parola giusta è VIOLAZIONE DELLA COSTITUZIONE: finchè non è modificata, l’art.138 è legge da osservare. Tanto più è un colpo di mano se pensiamo alla presente congiuntura storica: un Parlamento di nominati, un governo di larghe intese che gli elettori non volevano e che distorce la democrazia. Infine il conflitto di interessi: immutato, esso resta il male volutamente non curato del sistema politico. Come rafforzare i poteri dell’esecutivo, quando chi si batte per il rafforzamento è Berlusconi, condannato e interdetto dai pubblici uffici perchè frodava lo Stato per i propri interessi di imprenditore mentre governava? Altra stortura, gravissima: la legge elettorale viene accorpata al riesame costituzionale, quindi chi sa quando ne avremo una nuova. Come se il Porcellum fosse parte della Carta!
Cjìhe impressione ha di questa lunga discussione nella Giunta per le elezioni del Senato: stanno pfrendendo/perdendo tempo?
– Certo già questo è un successo per Berlusconi. E’ come nei processi: rinvii, cavilli, dilatazioni fino ad arrivare alla prescrizione. Anche in politica il traguardo pare essere una sorta di prescrizione. A forza di allungare i tempio si giungerà a ottobre, quando Berlusconi deciderà sull’affidamento ai servizi sociali e quando la Corte d’appello ridefinirà l’interdizione dai pubblici uffici. Sarebbe una vittoria per lui: vorrebbe dire che il Parlamento non è riuscito a farlo decadere e che lo faranno i giudici, contro cui potrà inveire in nome del popolo sovrano e del Parlamento.
Il capo dello Stato martedì ha dichiarato: “Se non teniamo fermi e consolidiamo questi pilastri della nostra convivenza nazionale tutto è a rischio”. L’appello all’unità è stato messo in relazione con il braccio di ferro sulla decadenza di Berlusconi. Lei cosa pensa di questo intervento?
– Il Presidente è intervenuto due volte, in agosto e settembre, sulla decadenza. UN’INTERFERENZA abbastanza irrituale, che tradisce la sua gerarchia delle urgenze: la cosa che più conta è la sopravvivenza del governo delle grandi intese. In altre parole: dà a quest’ultimo il primato, e pesa sulla Giunta ricordandole che essenziale è non abbattere i “pilastri della convivenza nazionale” con una rottura tra Pd e Pdl. L’ INTERVENTO E’ PERICOLOSO, e anche singolare: se è vero che le sentenze vanno rispettate, e Napolitano lo ribadisce con forza, come evitare uno scontro fra Pd e Pdl? Nella sostanza, siamo a un bivio: se vuole ritrovare identità ed elettori, il Pd DEVE INTERROMPERE questa venerazione di Napolitano, che va ben al di là del rispetto istituzionale. E’ l’adesione a una visione emergenziale della democrazia italiana, fatta propria dal Quirinale: da anni siamo “sull’orlo del precipizio”, “a un passo dal baratro”, dunque in stato di eccezione. Nulla deve muoversi.LA DEMOCRAZIA E’ SOSPESA. Io non ritengo affatto pericolosa la caduta di un governo.Ne abbiamo avute tante e l’economia ne ha risentito poco.
Napolitano è stato rieletto, per la prima volta nella storia repubblicana, al sesto scrutinio. Ma ci sono stati presidenti eletti al 21esimo. E così ora una possibile caduta del governo su cui seguissero nuove consultazioni ed eventualmente un nuovo esecutivo sembra uno strappo. Ma che fine ha fatto la fisiologia istituzionale?
– L’ideologia emergenziale permette a oligarchie chiuse di governare AGGIRANDO il normale funzionamento delle istituzioni, e ANCHE GLI ESITI ELETTORALI. E’ un ricatto sotto il quale viviamo da tempo. Ci ha anestetizzati. Il terrore del tracollo si è insinuato nelle menti, tanto ossessivamente viene ripetuto. Ci sono poi parole assassine: “governo di scopo”, “governo di servizio” trasmettono un’unica immagine: qualunque altro governo nato da elezioni non sarà “di servizio. Nella migliori delle ipotesi sarà “senza scopo”, nella peggiore sarà in mano a populisti e malfattori.
Paolo Mieli ha detto: “Il ricatto di Berlusconi sulla caduta del governo è una pistola scarica”: Non è che tutto questo urlare alla catastrofe in caso di caduta del governo, carica quest’arma?
-Berlusconi si è sempre nutrito della retorica emergenziale. La sua idea del capo “legibus solutus” non ostacolato da nessuno, è coerente all’idea, valida in tempi di guerra, dello stato di necessità.
Perchè si sono consegnati mani e piedi a un uomo che stava per essere condannato?
– Nel 2009, a proposito del lodo Alfano, Ghedini disse che il premier non è un “primus inter partes”, ma un “primus super partes”. Che “LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI, NON LA SUA APPLICAZIONE”. Sono CONTROVERITA’ entrati negli usi e costumi della Repubblica. Nella dichiarazione del 13 agosto, Napolitano ha preso atto della condanna di Berlusconi, ma al tempo stesso ha considerato “LEGITTIMI” gli attacchi e le rimostranze del Pdl contro i magistrati e la sentenza. Contrapporre la legittimità alla legalità è materia incandescente. E’ uno iato di cui s’è nutrita la cultura ANTILEGALITARIA delle destre e sinistre estreme, nella storia d’Europa.
Il capo dello Stato ha ricevuto il presidente Mediaset, Fedele Confalonieri che, secondo il Corriere della Sera, è salito al Colle in veste di ambasciatore di Berlusconi.
– Il fatto in sè non mi scompone: MA ERA IL CASO DI RICEVERLO PROPRIO IN QUESTI GIORNI? E’ il momento prescelto che inquieta. Come le telefonate di Nicola Mancino. Telefonare con Mancino è del tutto normale, TRANNE NEL MOMENTO IN CUI L’EX MINISTRO E’ INDAGATO SULLA TRATTATIVA STATO-MAFIA.”””
@SILVIA TRUZZI 1
Sarà bene leggerla con molta attenzione questa intervista. Con la signorilità che la contraddistingue, le parole di Barbara Spinelli, ma anche le domande di Silvia Truzzi sono pesanti come il piombo di una vecchia rotativa quando i giornalisti sapevano fare il loro mestiere non abbarbicati alla coda dei potenti. Personalmente credo che entrambe, Spinelli e Truzzi siano due vere giornaliste da “oscar”!!!
Oh ja du hast ja so recht was du schreibst aber viel verstehe ich nicht davon.Lieber Gruß von mir und ein gutes Wochenende Grüße von mir und Freundschaft. Gislinde
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Hai già scritto quanto è, che si può aggiungere?
Non è stato manco di parola: ha detto che non avrebbe accettato una seconda nomina…
E si è prestato “per la salvezza del governo” ahahah ahahhah
Lasciamo stare…
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