Chi non lo ricorda? Era il factotum del Paese. Sembrava che senza la sua presenza l’Italia di Berlusconi andasse a rotoli. Da responsabile della protezione civile a sottosegretario. Abbiamo rischiato che fosse nominato anche ministro della Repubblica!
Ebbene quel factotum, Guido Bertolaso, l’uomo della provvidenza berlusconiana, insieme ai suoi “amici” di merende, Angelo Balducci, ex presidente delle opere pubbliche, e Diego Anemone, imprenditore, insieme ad altre 15 persone coinvolte nell’inchiesta sugli appalti del G8 ed alcuni altri “grandi eventi” sono stati rinviati a giudizio e saranno processati dal 20 gennaio p.v.-
L’indagine sulla “cricca”, nata a Firenze nel 2010, fu poi trasferita a Perugia ed, infine, a Roma per competenza.
L’accusa, molto pesante, di cui Bertolaso dovrà rispondere è quella di CORRUZIONE poichè nella sua veste di pubblico ufficiale avrebbe favorito Anemone in cambio di denaro ed altri favori,
A Balducci ed Anemone, oltre a diversi episodi di corruzione, viene contestata, insieme agli altri 12 imputati, l’associazione per delinquere.
La giustizia italiana è certamente lenta ma si ricorda che, all’art. 3 della Costituzione, c’è scritto che la legge è uguale per tutti. Quello che invece, in molte circostanze, sia gli arroganti ricattatori che le cosiddette istituzioni non ricordano e vanno alla ricerca dell’impunità anche con minacce e ritorsioni dal sapore eversivo di cui sembrerebbe che, almeno negli ultimi giorni, si siano accorti sia il presidente della Repubblica che il presidente del Consiglio!
Noi lo ricordiamo molto bene bertolaso…ha lasciato “tracce indelebili”… 😦
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Non solo in Sardegna ha lasciato tracce indelebili anche nei conti dello Stato, soprattutto!
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