In Campania la “camorra” interrava i rifiuti tossici di cui gli industriali e gli ospedali del nord se ne liberavano a basso costo anche se da 20 anni un collaboratore di giustizia avesse fornito tutte le notizie utili perchè quello scempio venisse fermato.
Perchè nessuno si è preoccupato di bloccare quel traffico? Chiedetelo ai politici locali che continuano ad essere complici della delinquenza comune!
A Taranto da sempre tutti avevano sotto gli occhi ed il naso cosa produceva di tossivo l’ILVA e anche quando la Magistratura è intervenuta per cercare di tamponare, ormai quasi fuori tempo massimo, lo scempio all’ambiente ed alla salute dei cittadini, è stata ancora la politica, quella nazionale, i ministri degli ultimi due governi quaquaraquà, e quella locale, qualche assessore o personalmente il presidente della Regione Puglia sorpreso a ridere al telefono con i complici che avvelenano i cittadini con gli scarichi dell’ILVA.
Ed in Basilicata? FONTE rassegnastampaanti-NWO.blogspot.com), Chi indaga sui reati contro l’ambiente viene fermato ad ogni costo: prima sospeso dal servizio e poi trasferito d’ufficio per avere scoperto e denunciato, a tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente, che l’acqua dell’acquedotto comunale proveniva da un lago gravemente inquinato.
Quando nella nuova sede scoprì
un altro caso di terreni inquinati con cancerogeni, LICENZIATO! Chi sa con quale motivazione.
E’ quanto sarebbe successo ad un ufficiale delle Guardie Forestali
dello Stato:
http://informatitalia.blogspot,it/2013/11/voleva-tutelare-ambiente-e-cittadini.html
Ma siamo sicuri che il nostro sia ancora uno STATO e non una propaggine del QUARTO MONDO?
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