Il leghista novarese Roberto Cota, l’abusivo presidente della regione Piemonte, è rimasto letteralmente in mutande verdi d’ordinanza ma comprate, sembra, con denaro pubblico!
Il TAR, dopo quasi 4 anni dalla presentazione del ricorso di Mercedes Bresso, ex presidente regionale piemontese, con la celerissima velocità di una lumaca asfittica, ha deciso che, causa le irregolarità nella raccolta delle firme per la lista “PENSIONATI PER COTA” il cui esponente è già stato condannato in via definitiva a due anni ed otto mesi di carcere, l’annullamento del risultato elettorale del 2010 ed il ritorno al voto.
Come è costume collaudato degli esponenti della Lega che per vent’anni hanno rubato a man bassa denaro pubblico ma urlando “Roma ladrona”, anche in questa circostanza, per bocca di Umberto Bossi, ha affermato che “COTA NON SI DEVE DIMETTERE” perchè sono passati tanti anni, come se falsificare le firme di ignari cittadini fosse un innocuo buffetto.
Del resto, autodefinendosi “Governatore”, figura che in Italia non esiste ma continua ad essere usata da molti pennivendoli, ha già dichiarato, insieme al centro destra, che non solo non si dimetterà ma andrà avanti perchè “CHIEDO GIUSTIZIA” come se il truffato fosse stato lui avendo abusivamente ricoperto il ruolo di Presidente della regione Piemonte.
Alla dichiarazione sprezzante di Cota si è aggiunta quella del neo segretario della Lega Matteo Salvini che parla di “sentenza rossa”, di “attacco alla democrazia” ribadendo la “persecuzione della sinistra che, se non riesce a vincere le elezioni, usa l’arma giudiziaria”. Poveri agnellini!!!
Qualcuno , a mezza bocca, non avendo il coraggio di parlare di persecuzione giudiziaria, pone solo la domanda, “come mai in Lombardia dove era successa la stessa cosa delle firme false raccolte non furono annullate le elezioni ed in Piemonte, invece, sì?”.
Questa è una domanda alla quale potrebbe rispondere solo il TAR della Lombardia e forse, almeno in parte, anche Giorgio Napolitano che sull’episodio lombardo, all’epoca, qualche dichiarazione l’aveva già fatta.
╔═══╗ ♪ BUONA ♪
║███║ ♫ DOMENICA ♫
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╚═══╝♪♪ CIAO AMICO ♪♪
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Grazie, tenerissima Nancy! T.V.B. Un abbraccio!
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Buona Domenica Osvaldo 🙂
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Se Cota avesse un minimo di dignità dovrebbe dimettersi. Però faccio alcune considerazioni.
La prima cosa che mi chiedo è in che razza di paese viviamo per avere una giustizia così lenta e farraginosa? Per assurdo la mafia (condannabile ed esecrabile quanto vogliamo) è in concorrenza con lo Stato proprio in ambito giudiziario. Il suo sistema è rapido, certo e inappellabile, in poche parole: rapidità del processo, certezza della pena e garanzia dell’esecuzione.
Ora con una sentenza arrivata dopo quattro anni, quanti ne passeranno ancora per l’appello e tutto il resto? I disonesti chiaramente nel frattempo resteranno impuniti al loro posto. Chissà, se il giudizio fosse stato della Giustizia Sportiva magari avrebbe avuto più peso.
E poi alla fin fine il segnale che sta passando è che la maggioranza espressa dal voto non conta nulla, serve solo per insediare qualcuno con una parvenza di legalità. E’ triste ma dobbiamo constatare che chi governa (in nome del Popolo) lo fa con il 30% della metà degli aventi diritto di voto, ed è una presa per i fondelli per tutti noi.
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Assolutamente d’accordo, Paolo. Personalmente non giustifico nemmeno la cosiddetta giustizia sportiva dove gli scandali si susseguono e coloro cdhe pagano sono sempre quelloi con meno forza, economica, esattamente come in politica! Ciao, buona serata. Dimenticavo; la mafia applica la pena di morte da eseguire subito dopo la condanna non esercita 3 gradi di giudizio con il rischio con buoni avvocati, magari parlamentari (anche Cota lo è come suo padre), allungare il brodo sino a far cadere il reato prescritto. Cota c’era quasi riuscito e forse gli riuscirà, cosa vuoi che sia far trascorrere un altro anno?
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