Pensavamo che con la cancellazione dal Codice Penale del medievale “Delitto d’onore”, reato tipico delle regioni italiane arretrate dal punto di vista culturale e sociale, la piaga dei donnicidi avesse termine.
Purtroppo, ci sbagliavamo! Infatti, il fenomeno della violenza tuout court, del femminicidio in particolare, invece di scemare si è esteso dal sud al nord d’Italia e dai soggetti con scarsa cultura e scarso livello di socializzazione ha raggiunto anche i ceti più elevati della società, sia per censo che per cultura.
Nel 2013, infatti, considerato l’anno più buio per i femminicidi, sono state uccise 179 donne, una ogni due giorni con un aumento, secondo le statistiche dell’Eures, del 14% rispetto all’anno precedente.
La maggior parte dei femminicidi è avvenuto e continua a venire nell’ambito familiare per mano del coniuge, del parter, dell’ex partner, del fidanzato.
La maggior parte di questi omicidi, normalmente, è preceduta da una serie di “stalking” e di percosse alle quali lo Stato, nei suoi organi preposti, la sottovaluta o non risponde in modo adeguato anche quando le vittime predestinate abbiano presentato denuncia. Il movente prevalente, denunciato dalle modalità dell’esecuzione, “a mani nude”, con armi da fuoco o da taglio, indica il movente del delitto come “passionale o del possesso” e segue la decisione della donna di interrompere il legame più o meno formalizzato e, comunque di non intendere più ricostituirlo.
Alcuni casi di questi ultimi giorni testimoniano quanto il Parlamento continui a sottovalutare questa piaga sociale e quanto trascuri di affrontarlo con leggi adeguate e con assoluta urgenza. Ma, evidentemente, al “cazzaro parolaio” questo è un argomento, una fattispecie che non mette in mostra la sua megalomania, indice di pochezza intellettuale!
Ieri ed oggi due casi eclatanti:
-Marito geloso sfregia la moglie per non farla uscire “””così ora non ti guarderà nessuno”””.
-Madre uccide la figlia di 26 anni perchè aveva una relazione con un professore separato.
Il problema è grave e non si può affrontare solo con dibattiti accademici. E’ necessario affrontarlo sul piano pratico coscienti a tutti i livelli della sua pericolosità.
Vanno bene i convegni e le manifestazioni anche pubbliche per richiamare l’attenzione ma vanno meglio leggi rigide e l’arresto al primo cenno di insistente stolking molesto o di violenza anche solo verbale come le minacce.
L’ha ribloggato su forverynormalwomen.
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Ciao, Emanuela. Grazie.
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