
CAPACI (PA) 23.05.1992 – STRAGE DI CAPACI: MUORE IL GIUDICE GIOVANNI FALCONE CON LA MOGLIE FRANCESCA MORVILLO E TRE UOMINI DELLA SCORTA.
© LANNINO & NACCARI / STUDIO CAMERA
Ricordo che Sergio Mattarella, subito dopo aver giurato fedeltà e difesa della Costituzione, nel suo discorso di insediamento come Presidente della Repubblica Italiana disse, tra l’altro, che “””GARANTIRE LA COSTITUZIONE SIGNIFICA AFFERMARE E DIFFONDERE UN SENSO FORTE DELLA LEGALITA'”””.
Oggi, con la qualifica di Capo dello Stato, ha incontrato tanti ragazzi provenienti non solo da molte regioni italiane ma anche da alcuni Paesi europei, dal Vietnam e dagli Stati Uniti mentre altre centinaia di migliaia di altri ragazzi, riunite in alcune Piazze o luoghi pubblici d’Italia hanno ascoltato il suo discorso e, sicuramente anche le immagini delle due stragi, quella di Capaci nella quale, il 23 maggio 198o, furono massacrati Giovanni Falconi, sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, e quella del 19 luglio 1992 di Via Damelio
dove, con altrettanta ferocia, fu trucidato Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina, Vincenzo Fabio Li Muli.
Sicuramente le parole pronunciate da Sergio Mattarella non sono state espressioni di circostanza perchè anche a lui ed alla sua famiglia la mafia ha fatto pagare un prezzo altissimo, quello dell’uccisione di suo fratello Piersanti il 6 gennaio del 1980.
Altrettanto non credo si possa dire per altri presenti alla cerimonia, oggi e negli anni passati, “Per non dimenticare”, forse qualche domanda potremmo o dovremmo porcela in merito alle parole delle cosiddette istituzioni alle quali non hanno sempre corrisposto azioni altrettanto limpide ove si tenga conto del fatto che è in corso un processo, “Stato-mafia”, che vede sullo stesso banco degli imputati persone che rappresentanti dell’una e dell’altro e ove non si dimentichi con facilità che non sempre i comportamenti, gli atti e persino le parole di alcune alte, altissime, cariche dello Stato sono state dalla parte dei magistrati e della legalità e come, a volte, si è cercato di intralciare l’opera dei magistrati magari cercando di fare trasferire i processi da una sede all’altra scippandola ai giudici che stavano istruendoli e, indagando, stavano toccando qualche amico degli amici ormai un semplice cittadino prima indagato e poi imputato per falsa testimonianza.
Ed allora credo che, come me, anche qualcuno di questi ragazzi che oggi sono affluiti via mare a Palermo per onorare le figure dei Magistrati e degli altri morti mentre svolgevano il loro dovere, si siano chiesti, con tristezza, come mai l’argomento sia diventato tabù e come mai i magistrati che quei processi stanno celebrando, scandalosamente, siano stati platealmente lasciati soli per poter essere più facilmente un bersaglio per la mafia che si afferma, a parole, di voler combattere.
Penso che porsi questa domanda possa essere il modo migliore per ricordare il sacrificio di tutti i Magistrati e di tutti gli altri operatori uccisi. Un modo normale “””PER NON DIMENTICARLI””” per “””RIPRENDERCI I NOSTRI SOGNI DI LEGALITA’,LIBERTA’ E DEMOCRAZIA””” per i quali loro sono morti!!!
GLI EROI NON MUOIONO MAI!
Mi auguro che il Presidente Mattarella, visto che è stato colpito da vicino, possa finalmente far qualcosa…..
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ME LO AUGURO ANCH’IO!
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