Stamani agenti della Guardia di Finanza di Arezzo hanno perquisito 14 società con sedi in Toscana, Emilia Romagna e Lombardia, tutte riconducibili all’ex presidente di Banca Etruria Lorenzo Rossi ed all’ex consigliere Luciano Nataloni alla ricerca di documentazione relativa a finanziamenti deteriorati dalle aziende, ovvero non restituiti. Tra le aziende alcune anche del settore outlet in cui l’ex presidente Rosi si presume fosse in affari con il padre di Matteo Renzi, presidente del Consiglio dei ministri.
Secondo le prime notizie di stampa, i prestiti ricevuti e non restituiti avrebbero contribuito a determinare il buco di bilancio da 3 miliardi di euro che avrebbe affossato Banca Etruria. Le perquisizioni, quindi, avrebbero avuto lo scopo di determinare se esistono gli estremi per aprire nei confronti degli ex vertici della banca e di eventuali complici un nuovo fronte giudiziario in questo caso per BANCAROTTA FRAUDOLENTA oltre a quello già aperto per CONFLITTO DI INTERESSI.
Si riuscirà a fare chiarezza??? Me lo auguro…
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Figurati io!. Domani ne saprai un po’ di più!
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