MICRO-MEGA: INTERVISTA A ERRI DE LUCA DI GIACOMO RUSSO SPENA.


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“””REFERENDUM, CAFFEINA CIVILE CONTRO L’ANESTESIA DELLE COSCIENZE”””

     “””Possiamo far valere la nostra voce concentrando gli sforzi sul massacro Regeni, lui era un cittadino europeo oltre che un italiano”””.

             Scrittore impegnato, Erri De Luca è in prima fila -in questi gioirni- sia per la vicenda di Giulio Regeni, il ricercatore brutalmente ucciso in Egittoi, che per il referendum del 17 aprile contro le trivellazioni. Due battaglie che considera prioritarie. Lo scorso 25 vfebbraio era anche davanti all’ambasciata egiziana per chiedere verità sul caso Regenie impedire che l’efferato assassinio finisse nell’oblio. Inequivocabile il messaggio per il governo: “PRIMA VIENE LA DIGNITA’ POLITICA, POI VENGONO GLI AFFARI. BISOGNA COINVOLGERE L’UNIONE EUROPEA”.

Erri De Luca, che idea si è fatto sulla morte di Regeni?

Ci troviamo di fronte ad un delitto si Stato. Il ragazzo è stata sezquestrato in pieno giorno per strada, detenuto illegalmente a lungo e torturato a morte senza fretta, pooi buttato via come un rifiuto in una discarica: solo chi ha garanzia di impunità si Stato agisce con questa disinvoltura fezroce in un regime di dittatura.  Regeni è stato sottoposto a trattamento speciale da parte di organi di polizia.

Il portavoce di Amnesty International Riccardo Noury ha denunciato chde il caso  Regeni non è isolato: “Nel 2015 ci sono stati 466 casi di sparizione forzata in Egitto, i casi documentati di tortura sono stati 88”. Anche il Corriere della Sera ha dimostrato come gli spariti in Egitto siano più di 500. Che cosa pensi del governo di Al Sisi?

Assiatiamo  ai desaparecidos nel Mediterraneo. Il governo dei militari si è sovrapposto al precedente e questo ha implicato una repressione che colpisce direttamente il rispetto dei diritti umani di quel popolo.

E che n’è stato delle Primavere arabe?

Sono stagioni di passaggio e io non definisco con questo nome gentile le tempeste politiche che hanno rovesciato tirannie decennali.Non c hiamo “autunno slavo”, la Rivoluzione Russa.  Come succede anche nell’Europa non più sovietica, si trapassa da un’oligarchia a un’altra. La via della democrazia è fatta a sassi.

Domani, 5 aprile, ci sarà un incontro tra la polizia egiziana e quella italiana; il ministro Gentiloni ha già anticipato che se non ci dovesse essere  collaborazione da parte di Al Sisi, il governo utilizzerà le maniere forti. Arriveremo sllo scontro o siamo al solito bluff e alla fine prevarranno gli interessi economici tra Egitto e Italia?

Il governo è stata finora troppo reticente perchè questo caso disturba il businessnitaliano in Egitto. Quindi le pressioni del nostro esecutivo sulle autorità egiziane sono state fin qui insufficienti per ottenere la verità sulla sua scomparsa e tortura. Ora non abbiamo maniere forti da opporre ed E? PUERILE minacciare. Noi, però, abbiamo ragione e l’unica arma possibileè che ilministero degli Esteri agisca verso l’Europa per raccogliere la sua voce unanime e il peso necessario da mettere sul piatto di bilancia dell’incontro con il goverso di Al Sisi.

Lei si appella all’Europa. Ma questa Europa, quella dei muri, delle disuguaglianze e delle politiche di austerity, veramente ha la forza di intervenire su tale caso?

Su vicende che riguardano i singoli l’Europa sa e può intervenire. Abbiamo un tribunale ALL’AJA PER CRIMINI CONTRO I CIVILI.

Nel concreto l’Europa come potrebbe intervenire per sanzionare le <utorità egiziane?

Occorre premere con ogni mezzo diplomatico per ottenere piena giustizia e, intanto, piena collaborazione.

Il governo italiano, intanto, è alle prese con le dimissioni di Guidi, coinvolta in un chiaro conflitto d’interessi per una concessione ad una società petrolifera prossima al proprio compagno, ora indagato. Una ragione di più per batteri per il referendum contro le trivelle del prossimo 17 aprile?

Il malaffare Guidi non è un episodio isolato, ma la prassi: interessi privati in pubblico servizio con l’aggravante del danno alla salute e all’economia di una comunità. Il personale politico al potere è regolarmente corrotto e se ne infischia delle conseguenze. Le dimissioni preparano a nuovi incarichi e non all’esilio. Il 17 aprile si va a riscattare la nostra cittadinanza contro la riduzioine a SUDDITI sel satrapo di turno. Si va va a riempire le urne di SI’ per affermare la nostra sovranità sul mare, sui fondali, sulle coste e sull’economia della bellezza, nostra irripetibile fonte di reddito e di credito.

Per il giurista Stefano Rodotà: “Con l’attacco frontale al referendum Renzi prosegue sulla strada della passivizzazione dei cittadini”. Lei è d’accordo? Viviamo in un’era di democrazie incompiute?

Al governo serve un’astensione totale dei cittadini, una rinuncia  a partecipare e interessarsi, complice un’informazione che procede a reti unificate con la censura del referendum.  Istigano alla diserzione dalle urne.Al  governo serve un’anestesia delle coscienze per proseguire la svendita e lo stuprfo del territorio, come fosse cosa sua privata.  SIAMO ALLA DEMOCRAZIA DROGATA DA ANESTETICO. Perciò il 17 aprile lo chiamerò giorno di caffeina civile, giorno di adrenalina e di pronto soccorso al nostro suolo.  Non è un voto contro il governo, E’ IL VOTO DI CHI VUOLE BENE AL SUO PAESE.

In Italia è in atto una torsione autoritaria o siamo a semplice boutade giornalistiche?

Questo governo, anch’esso non uscito dalle urne, gode di una congiuntura favorevole: ha maggioranze parlamentari variabili dovute al fine corsa di Forza Italia che vuole sfruttare tutta la durata della legislatura. Da questa posizione irripetibile di vantaggio il governo spradoneggia. Il guasto dedl nostro Paese è la CORRUZIONE. Questa è la tirannia penetrata nelle fibre della società, che produce inerzia. Attribuiscop al 17 aprile un’importanza superiore al quesito del referendum. assume il senso di un RISVEGLIO DELLA CITTADINANZA oppore, l’alternativa, la sottomissione all’emiro nostrano. CHI STA CON LE TRIVELLE INM MARE VEDE Lò’ITALIA COME UN SUO EMIRATO.

Per il comitato del NO con il blocco futuro delle concessioni l’Italia avrebbe bisogno di sopperire al gas e al petrolio “perso” rifornendosi altrove, il che tradurrebbe nell’arrivo di un maggior numero di petroliere che aumenterebbero i rischi di inquinamento da idrocarburi nei nostri mari, Inoltre le trivellazioni porterebbero ad un risparmio di quasi 5 miliardi l’anno sulla bolletta energetica.  Come replica?

Sono BALLE desolate.  Le concessioni, come dicde la parola, concedono ai petrolieri di vendere l’estratto a chi vogliono. Quel gas, quel petrolio NON E? NOSTRO, per concessione è loro. Da noi, intanto, con tenacia cresce l’energia rinnovabile che investe sulla dipendenza dal sole e dal vemto, per liberarsi dalla dipendenza delle trivelle degli sfruttatori e dei loro concessionari politici.

Altra questione, il settore chimico della CGIL si è schierata per il NO al referendum per iil rischio della perita dei posti di lavoro. In effetti non sarebbe un disastro occupazionale  la vittoria dei SI’?

Non è così.  Quei posti di lavoro sonoaltamente specializzati e trovano collocazione ovunque. E’n puro corporativismo analfabeta, da partwe di un sindacato, pronunciarsi contro un referendum voluto da 7 regioni e per legittima difesa. “””

                                                              @giakrussospena  – 4 aprile 2016

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Commento di Osv.

Un grande scrittore  non parla alla pancia della gente come le Lobby dei petrolieri e dei loro manutengoli politici con le mani sporche di petrolio come le loro coscienze.

Uno scrittore come Erri De Luca sa parlare alla ragione ed all’intelligenza delle persone. Non parla per slogan e non racconta “”cazzate”” col supporto di buona parte dei mezzi di comunicazione di massa prezzolati e lecchini del padrone di turno.

Erri De Luca ha rischiato a Torino la galera perchè un PM lo accusava di terrorismo per aver difeso le ragioni dei cittadini della Val di Susa contro le trivellazioni delle Montagne, un’opera del tutto inutile che interessa non ai petrolieri ma, per adesso, solo ad una Coop di amici del Pd di Renzi, l’unica che ha ottenuto l’appalto per sondare il terreno! 

    

     

Informazioni su cordialdo

Nato in provincia di Reggio Calabria dove si è diplomato. Emigrato a Novara a 18 anni dove ha abitato e lavorato per 50 anni. Attualmente, pensionato, vive in provincia di Bergamo. Ama l'alta montagna, soprattutto l'Alta Val Venosta, in provincia di Bolzano dove trascorre le sue vacanze estive ; quest'anno per il 27° anno. Amo gli animali, soprattutto i cani come il mio Spillo che vive con me da 14 anni, raccolto a 6 mesi sull'orlo di una strada provinciale lombarda buttato in un sacchetto come un rifiuto da un'auto in movimento! Sino alla scorsa estate siamo andati insieme in alta montagna oltre i 3.000 m. di quota. Spero di tornarci ancora! Sono in WhatsApp. Appartieni alla cerchia dei miei amici? Chiamami.
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5 risposte a MICRO-MEGA: INTERVISTA A ERRI DE LUCA DI GIACOMO RUSSO SPENA.

  1. tramedipensieri ha detto:

    Che Uomo! ce ne fossero di più!

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