Questa è la sostanza del libro da pochissimi giorni pubblicato da Gustavo Zagrebelsky, professore di Diritto Costituzionale ed ex Presidente della Consulta, e dal suo allievo Francesco Pallante, professore associato di Diritto Costituzionale all’Università di Torino, dal titolo “””LORO DIRANNO, NOI DICIAMO”””, un vero vademecum sulle riforme costituzionali.
Il “noi” è il pronome plurale che non si contrappone all’egocentrismo del sedicente “premier” ma è anche il punto di vista condiviso che, sottolineando la differenza generazionale, vuole anche affermare che “””LE IDEE SONO PIU’ IMPORTANTI, COSI’ COME è QUEL PATTO CHE UNISCE IL NOSTRO POPOLO, OVVERO, appunto, LA COSTITUZIONE”””.
Il commento al Vedemecum di Zagrelbelsky-Pallante, è stato fatto dall’ottima giornalista Silvia Truzzi alcuni giorni orsono su “il Fatto Quotidiano” e costituisce le risposte, punto per punto, agli slogan che il governo continua a propinarci sia prima che dopo il sonoro ceffone elettorale appena ricevuto dai cittadini elettori in quasi tutti i comuni dove si è votato per eleggere il sindaco.
Del tutto messo in ridicolo, poi, lo slogan”””CE LO CHIEDEL’EUROPA””” dal recentissimo referendum inglese!
I due autori, due giuristi, due costituzionalisti, incalzano gli slogan ridicoli con domande come “””Diteci che cosa rappresenta l’Europa di oggi se non principalmente il tentativo di garantire gli equilibri economico-finanziari del continente pr venire incontro alla fiducia degli investitori per proteggerli dalle scosse provenienti dal mercato mondiale.
A questo fine, l’Europa ha bisogno di istituzioni statali che eseguano con disciplina i diktat ceessa emana, come quello indirizzato il 15 agosto 2011 al “Caro primo ministro” contenente un vero e proprio programma di governlo ultra-liberista in materia economico-sociale, associato all’invito di darsi istituzioni decidenti per seguirlo in conformità”””.
Chi non ricorda la famosa lettera Draghi-Trichet, mentre il governo italiano dell’epoca aveva già pronta la valigia e stava per andare in vacanza, cosgtretto a disfare i bagagli ed a svolgere il compito assegnato da Draghi e Trichet, di fatto, da analisti di banche d’affari internazionali tendenti ad ottenere riforme limitative degli spazi di partecipazione democratica, esecutivi forti e Parlamento debole, come l’attuale, in perfetta consonanza con ciò che si propongono le “schiforme” dell’attuale governo della “cricca dei nominati” e dell’uomo, apprendista stregone, solo al comando!
Non per niente scrivono nel loro libro i due autori, un sondaggio Ipsos del 3 maggio ultimo scorso, calcola che solo il 6% degli Italiani ritiene una priorità la riforma della Costituzione e lo stesso sondaggio, riproposto 3 settimane dopo ha visto la percentuale al 4%!!!
L’ha ribloggato su PROFUMO DI DEMOCRAZIA E LIBERTA'.
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