Nelle 56 pagine di “Hotspot Italia” pubblicato ieri da Amnesty International gli orrori elencati da 24 rifugiati su 174 intervistati quest’anno (manganellate, pugni, calci, scosse elettriche persino i testicoli seviziati con con una pinza per indurre i migranti a rilasciare le impronte digitali) commessi da alcuni agenti di polizia nei centri di accoglienza di Roma, Palermo, Agrigento, Catania, Lampedusa, Taranto, Bari, Genova, Ventimiglia e Como. Subito dopo la diffusione del dossier, il Viminale, nella persona di un prefetto, ha definito il rapporto di Amnesty “CRETINAGGINI”.
Ma nel rapporto di Amnesty sono citati due medici, Amelia Chiara Trombetta ed Antonio Curotto, che hanno dato assistenza rifugiati e migranti in transito da Ventimiglia tra maggio ed agosto 2016 ed hanno documentato diversi casi di maltrattamenti.
I due medici hanno dichiarato “””MOLTI PRESENTAVANO SEGNI CLINICAMENTE EVIDENTI COMPATIBILI CON LESIONI SUBITE NEI PAESI ATTRAVERSATI DURANTE IL VIAGGIO MA ANCHE IN ITALIA”””. Le vittime erano uomini, donne e minori non accompagnati in transito in Italia verso altri Paesi europei e per questo resistenti a fornire le impronte digitali, impauriti da un potenziale rimpatrio nel nostro Paese.
Nel rapporto sono riportati i nomi e l’età: Adam, 27 anni; Salah, 26; Djoka, 16 anni; Ishaq,come ha dichiarato il giornalista Giuseppe Lo Bianco che ha scritto l’articolo pubblicato oggi su “il Fatto Quotidiano”.
Ciao Osv, innanzitutto un caro saluto a te e a Spillo!
Spero vivamente che ciò che si dice qui non sia vero… lo spero proprio!!
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Abbiamo poco da sperare. Oggi Le accuse di Amnesty sono state ribadite: Siamo tornati ai tempi di Scelba!!! Un abbraccio a voi tutti ed un “bau” festoso dal vecchio Spillo!. Ciao
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