Dopo il rapporto di Amnesty “manganellate ed umiliazioni sessuali” pubblicato il 4 novembre 2016, oggi pubblichiamo, quasi integralmente, il “””RAPPORTO DELLA CORTE DEI CONTI EUROPEA: HANNO AIUTATO A GESTIRE LA CRISI E MIGLIORARE LA REGISTRAZIONE, MA PERMANGONO CRITICITA'”””. Fonte “EUNEWS” del 25 aprile 2017- cronaca – Emanuele Bonini.
Gli hotspot funzionano e questa è una buona notizia. Ma le strutture pensate per identificare i migranti in arrivo in Grecia e Italia presentano delle criticità, e questo è ciò su cui si deve lavorare.
Probabilmente ci si sta già lavorando, ma il quadro che emerge dal rapporto dalla Corte dei Conti europea non è il meglio possibile. Anzi a settembre 2016 le strutture di accoglienza in entrambi i Paesinon erano ancora adeguate per ricevere (Italia) o per alloggiare (Grecia) in modo appropriato il numero di migranti in arrivo.
Vi era una carenza di strutture adatte ad alloggiare minori non accompagnati e a trattare questi casi in linea con le norme internazionali, sia negli hotspot che al successivo livello di accoglienza.
Che si tratti di adulti o minorenni per tutti il problem è sempre lo stesso: restano intrappolati negli hotspot. “””IL SISTEMA BASATO SUI PUNTI DI CRISI HA CONTRIBUITO A MIGLIORARE A MIGLIORARE LA GESTIONE DEI FLUSSI MIGRATORI”””, ma dopo l”approdo nei punti di crisi occorrono i cosiddetti “follow-up”, i passi successivi, vale a dire la presentazione di domanda di asilo, ricollocamento in un altro Statmo membro o il rimpatrio nel paese di origine (o in quello di transito). “””L’ATTUAZIONE DI DETTE PROCEDURE DI DI FOLLOW UP E’ SPESSO LENTA E SOGGETTA A VARI COLLI DI BOTTIGLIA E CIO’ PUO’ AVERE RIPERCUSSIONI SUL FUNZIONAMENTO DEGLI HOTSPOT”””.
ITALIA “COLABRODO”, E RITARDO CRONICO
L’Italia doveva attivare entro la fiune del 2015 sei punti di crisi. Per quella data ne erano aperti solo due (Lampedusa e Pozzallo) e altri due nei primi mesi del 2016. Risultato: a luglio 2016 la capienza totale swi quattro hotspot era di 1.600 posti. NON SUFFICIENTI A FAR FRONTE AI PICCHI PERIODICI DI 2.000 O PIU’ ARRIVI AL GIORNO. Ad oggi due hotspot devono ancora essere attivati e se ne chiede l’istituzione quanto prima.
Oltre ad essere in ritardo.gli hotspot italiani si sono dimostrati del tutto inutili. Secondo i dati forniti dalle autorità italiane, nei primi sette mesi del 2016 circa il 70% dei migranti sbarcava ancora al di fuori dei siti hotdpot esistenti, facendo crescere il rischio di una incompleta registrazione dei migranti in arrivo .
GRECIA CAMPO PROFUGHI D’EUROPA
Diversa la situazione in Grecia, dove a seguito dealla chiusura della rotta dei Balcani occidentali ha di fatto intrappolato su suolo ellenico una grande massa di migranti. Gli hotspot, anche qui, erano concepiti come punti di transiti, punti di prima accoglienza da dove, terminate le registrazioni, i cittadini extracomunitari dovevano poi essere trasferiti in altre sedi. Le altre sedi, però, non ci sono e i migranti restano nehli hotspot. “””ANCHE con molti meno arrivi rispetto al periodo precedente,, nel complesso vi sono ancora piu’ migranti che arrivano negli hotspot,di quanti vanno via da essi. Quindi gli hotspot, in particolare quelli di Lesbo, Chio e Samo, sono drammaticamente sovraffollati. Ma, in generale, nessuna struttura greca è attrezzata. Nelle parti dedicate agli alloggi spesso non vi è alcuna separazione tra uomini soli e altre categorie come donne sole, famiglie, o minori. “””
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Questa la “fotografia” della situazione sia in Italia che in Grecia, in entrambi i casi del tutto insostenibili ed inaccettabili.
In Italia, E’ CRONACA DI GIORNATA, in Calabria e sicuramente anche altrove, il fiume di denaro pubblico sperperato VA A FINIRE ALLA DELINQUENZA ORGANIZZATA ED AD ALTRI APPROFITTATORI DELLA SITUAZIONE DI CAOS IN CUI VENGONO GESTITI gli hotspot e gli altri posti di assistenza ai migranti!!! VERGOGNOSAMENTE!
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