NON SOLO DNA:
Le indagini sono state lunghe e minuziose e sono state svolte con l’impiego di forze e di analisi sofisticate l’ultima delle quali il prelevamento e la comparazione del dna del sospettato con quello che era stato acquisito sugli indumenti di Yara ed attribuito a “Ignoto 1”, il principale ricercato.
Bossetti, quindi, era compreso nel gruppo dei soggetti che gli investigatori avevano individuato come coloro possibili coinvolti nel delitto, gruppo che lentamente si è assottigliato man mano che le indagini progredivano.
Oggi sappiamo ufficialmente, perchè affermato dalla Pm del caso, che nel provvedimento di fermo è stato contestato a Bossetti il fatto che il suo cellulare è risultato tra quelli che avevano agganciato la cella della zona dove è stato trovato il cadavere nell’ora in cui sarebbe avvenuto l’omicidio. Il soggetto, quindi, si trovava proprio lì, secondo gli inquirenti, in un raggio di spazio circoscritto nel momento in cui Yara veniva uccisa.
Bossetti, inoltre, svolge l’attività di muratore e le indagini avevano già rivelato che sul corpo, esternamente, ma soprattutto nelle vie respiratorie di Yara era stata trovata polvere di calce.
Le indagini si sono ulteriormente ristrette quando si sono concentrate sul quadro relazionale di Giuseppe Guerinoni, l’autista di Gorno morto nel 1999 ed individuato come il padre naturale dell’assassino “ignoto 1” ed, attraverso l’acquisizionme di testimonianz,e è stata individuata la donna che avrebbe avuto una relazione con l’uomo ed è risultato che fosse la madre di Bossetti.
E’ stata sottoposta insieme a migliaia di altre persone, maschi e femmine, che avrebbero potuto avere un qualche collegamento con il delitto.
I risultati di questa mole di analisi del Dna si erano conosciuti solo da pochi giorni e la compatibilità delle tracce biologiche trovate sul corpo di Yara ha immediatamente indirizzato i carabinieri sul figlio della donna.
Mancava solo la prova più importante, “la prova regina”: fermato nel corso di un banale controllo stradale e sottoposto al test con l’etilometro, è stato possibile ricavare il Dna di Bossetti e confrontarlo con le tracce ematiche trovate sugli slip della ragazza e gli investigatori dichiarano senza ombra di dubbio “””C’E’ COINCIDENZA PERFETTA”””.
Scatta il fermo, il lungo interrogatorio al quale l’indagato si rifiuta di rispondere avvalendosi della facoltà consentitagli dalla legge. Alla fine della giornata, la traduzione in carcere di Bossetti da parte dei Carabinieri.
Tutto nel rispetto più rigoroso delle norme previste in casi del genere, quindi. Dopo tre anni, il Procuratore generale può dichiarare le indagini sono praticamente concluse.
Si sa, comunque, che si sta indagando ancora su possibili sospettate complicità forse da parte di una donna. Il che, se accertata, complicherebbe non poco la matassa su questo caso.
Come si era arrivati al padre, Giuseppe Guerinoni ….scusa Osvaldo ma non lo ricordo….
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Ciao, Marta. Se non ti dispiace alla tua domanda risponderò domani. Stasera sono fuso, sono appena tornato a casa e sono stanchissimo. Scusa ma non sarei esaustivo se tentassi di risponderti in modo affrettato. A domani, buona serata.Osv.
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Scusa tu…riposa tranquillo Osvaldo non c’è nessunissima fretta
Buon domani
Ciao
.marta
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Vorrei solo che quella creatura potesse riposare in pace…..
per tutto il resto….. NO MERCY FOR THE GUILTY
perdona la mia cattiveria…..
e grazie per il lavoro di informazione che fai
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Assolutamente nessuna pietà soprattutto in casi così! Ciao,
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