Oggi, per ringraziare tutti gli amici che, con vari mezzi, mi hanno formulato graditissimi auguri per il mio compleanno, vi accompagnerò “In cima al mondo” come è il titolo della poesia che la dolcissima amica poetessa Donatella Pezzino, riempiendomi di gioia, mi ha voluto dedicare e regalare:
IN CIMA AL MONDO
Silenzi d’alta quota
sterminati, all’orizzonte di un pensiero
che si mantiene puro e battagliero
e prati di viole, offerti alle vette
come teneri palpiti d’amore
a salvarle dal nulla
mentre resta in sottofondo la vita
brusìo di contorsioni mentali
di cuori smarriti
nell’aria che brandisce verità rarefatte
falsi idoli che perdono corpo
nelle mirabolanti vastità del cielo.
(Donatella Pezzino – 9 maggio 2013)
Ed ora seguite le prime due immagini del video: la croce in metallo posta sulla cima, sullo spitz dell’Ortles a quota 3.905m e subito dopo, in rosso il nostro percorso di circa 20 chilometri.
(IL VIDEO ORIGINARIAMENTE ALLEGATO E’ STATO SOSTITUITO DA QUESTO GENTILMENTE CONCESSO)
E’ il pomeriggio del giorno prima di quello fissato per l’ascensione all’Ortles.
Il primo tratto del nostro viaggio lo percorreremo in seggiovia, la seggiovia dell’Orso, perchè gli zaini sono pesanti e dalla stazione a valle, da Solda, quota 1800m, raggiungeremo velocemente la stazione a monte, a quota 2300m circa.
Da qui, zaino in spalla,, in circa due ore, con calma, attraverso prati in saliscendi e superando un esteso ghiaione, raggiungeremo la prima base di tappa , il Rifugio Tabaretta, quota 2.556, situato proprio sotto la parete nord dell’Ortles, accolti dalla sempre sorridente Andrea, per una breve sosta, per rinfrescarci e dissetarci ricordando la prima regola di chi va in montagna: “niente alcolici”.
Riprenderemo il nostro viaggio e, con un balzo di circa 500 m di quota, arriveremo alla nostra seconda base, il Rifugio Pajer, quota 3030 m.
dove ci attendono le guide che controlleranno minuziosamente tutta l’attrezzatura personale, ceneremo, osserveremo il nostro percorso sulla mappa, e prima delle 22, tutti a nanna.
La mia guida, entrambe le volte che sono stato lassù, si chiama Ernst, da me battezzato “il taciturno”, perchè sorride ma non spreca il fiato con le parole.
Il mattino dopo, sveglia alle 4, veloce e sostanziosa colazione, ed incomincia la nostra ascensione che, dai 3030 m di quota, su un difficile percorso da effettuare con guida alpina, su ghiaccio e roccia, ci porterà, dopo una marcia più o meno di 4 ore, superando diversi crepacci, a quota 3905m.
Da quando siamo partiti da Solda il giorno prima, avremo percorso oltre 19 km tra sentiero sterrato, prati, roccia e ghiaccio.
Siamo sicuramente stanchi ma lo spettacolo delle varie splendide cime ci ripaga della faticosa ascesa.
La sosta in cima, purtroppo, sarà breve, sia per l’affollamento soprattutto nei giorni prefestivi e festivi e sia perchè le guide più accorte sanno che col passare delle ore aumenta la temperatura ed i crepacci diventano molto più pericolosi e, quindi, preferiscono essere di ritorno al Pajer massimo alle 14.
A Solda scenderemo a piedi su un sentiero ombreggiato nel bosco impiegando complessivamente circa 6 ore.
Se avete seguito la linea rossa nelle prime immagini del video, ora potrete gustarvi tutta l’escursione ed, idealmente, essere insieme a quanti, come me, hanno avuto la fortuna, guidati da Ernst, di salire fin lassù, in cima al mondo e di ritornare a casa sani e salvi.
Buona escursione a voi tutti. E’ stato un vero piacere accompagnarvi in questo viaggio virtuale. Ciao.
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