Continua a fare il “commesso viaggiatore” per conto delle industrie e degli industriali per i quali lavora; si è ripulito, non si veste più, fuori tempo, alla Fonzie; dopo avere occupato indegnamente Palazzo Chigi usa vestiti di “sartoria” di qualità e qualcuno gli ha insegnato allacciarsi il paltoncino senza saltare un bottone o le asole facendo la figura di chi lo abbia indossato per la prima volta nella sua vita.
L’unica cosa che non ha ancora imparato è quella di rispettare le regole del vivere civile, rispettare il Parlamento compresi gli oppositori del suo stesso, si fa per dire, partito, rispettare il Consiglio comunale quando era Sindaco di Firenze, compresi gli oppositori degli altri gruppi (il suo era stato ben selezionato o in sacrestia o nei raduni dei Boy Scout) e presentare le fatture dettagliate di quanto ha mangiato e con chi considerato che il costo di un pasto non può corrispondere a quello consumato da una sola persona.
Mentre il nostro, anzi vostro o loro, sicuramente non mio, arrogante parolaio ha costretto l’ex sindaco di Roma Marino non solo a dimettersi ma addirittura ad essere iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Roma, non qualcuno ma Renzi dovrebbe spiegarci come mai sia lui che l’ex suo vice, oggi nuovo sindaco di Firenze, alle pressanti richieste dei gruppi consiliari di opposizione, qualcuno addirittura per ben 4 volte, di poter prendere visione, di avere accesso alla documentazione relativa alle spese di rappresentanza sostenute da Matteo Renzi quando era sindaco di Firenze e dal suo successore, Dario Nardella, con motivazioni speciose ed assurde sino a ieri abbiano ricevuto un rifiuto, come se del denaro pubblico i sindaci e gli ex sindaci di Firenze non siano tenuti, non si sa in virtù di quale legge, a rendere conto ai consiglieri d’opposizione ed ai cittadini della Città.
E non è un caso che proprio ieri il capogruppo di Sel in Consiglio comunale a Firenze, sia stato costretto ad occupare per 25 ore Palazzo Vecchio costretto poi ad uscire dal palazzo comunale sia perchè denunciato per occupazione e abusiva, come se la sede del Comune fosse di proprietà del sindaco o dell’ex sindaco e della maggioranza e non dei rappresentanti di tutti i cittadini elettori, prevalentemente dei consiglieri di opposizione a guardia degli interessi di TUTTI i cittadini di Firenze.
Anche la Procura di Firenze forse dovrebbe dirci come mai le stesse procedure aperte per Marino a Roma, l’iscrizione nel registro degli indagati, non venga applicata, per la stessa ipotesi di eventuale reato, a Firenze nei confronti di un ex sindaco e dell’attuale sindaco di Firenze.
O si deve pensare che nella “Repubblica del Giglio” ci sia un codice penale diverso da quello vigente a Roma Capitale?
L’arroganza degli eredi politici dell’ex sindaco Renzi è arrivata al punto di CHIUDERE l’occupante all’interno del “Palazzo Civico” isolandolo in una stanza privandolo anche dell’uso del servizio igienico. Il metodo “Capo’” ha costretto il consigliere che reclamava un suo diritto, il “libero accesso alla documentazione delle spese di rappresentanza sostenute dall’ex e dal sindaco in carica” mentre i Vigili urbani (si fa per dire!) impedivano l’accesso a chiunque lasciando il povero Tommaso Grassi senza nemmeno un goccio d’acqua da bere per ben 25 ore. Per tanto tempo ha resistito al ricatto di tipo nazista!
Per il “Boy Scout di Rignano sull’Arno”, sembrerebbe VALGANO DUE PESI E DUE MISURE!!!
In aggiunta alla notizia: quando è uscito da Palazzo Vecchio Tommaso Grassi è stato intervistato, proprio sugli scontrini di Renzi, dalla trasmissione “Le iene”. Purtroppo l’intervista che, doveva andare in onda il 9 Novembre, non è mai stata trasmessa…
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Ciò succede regolarmente quando a remare è il padrone del vapore!
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